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sabato 1 settembre 2012

Il disoccupato ed il calcio...

Cari fratelli e sorelle,oggi vi voglio parlare di un problema che,negli ultimi mesi,anzi anni,sta attanagliando diverse nazioni europee ed,in misura minore,anche gli Stati Uniti d'America:la disoccupazione.Si tratta evidentemente di un problema di non poco conto,visto che riguarda moltissimi giovani italiani ed,in particolare,giovani del sud Italia ,oltre che le donne.Quindi ,abbiamo detto,che ci sono molti disoccupati e ,come conseguenza,sempre più famiglie povere;come contraltare a tutto ciò,c'è una ricchezza smodata ed ostentata per ciò che riguarda lo sport più famoso del mondo:il calcio.Ogni giorno ascoltiamo notizie riguardanti ingaggi stellari dei giocatori,milioni di euro spesi in favore di giovanotti muscolosi che corrono dietro ad un pallone;c'è da dire che chi scrive è un grande appassionato di calcio,anche se la passione sta diminuendo a causa di tutti gli scandali scoppiati ultimamente (calciopoli e calcioscommesse);è evidente che,da quando il calcio è diventato un vero e proprio business,con società quotate in borsa,con l'acquisto da parte di ricchi sceicchi di club europei,la genuinità e la semplicità di questo sport è stata a dir poco infangata sempre più da losche manovre affaristiche.Insomma il calcio di una volta,la passione di una volta,la febbre di una volta,tutto è terminato.Ma io mi domando,perchè invece di pagare tutti questi soldi per le prestazioni di un calciatore,non si cerca invece di mettere un tetto più basso agli ingaggi,di aumentare i salari della povera gente,aiutando questi ultimi con uno stato sociale sempre più vicino agli ultimi ed ai disoccupati.Investiamo nella greeneconomy,nelle infrastrutture di trasporto,nella ricerca medica,ingegneristica,informatica,creiamo posti di lavoro,diminuiamo i costi della politica.Investiamo nell'agricoltura,creiamo città intelligenti,nelle quali ogni elemento è orientato al mutuo sostegno,mettendoci al servizio gli uni per gli altri.

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